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Il mio nome vero non è Fabio Martini, questo è uno pseudonimo, che mi diedi molti anni fa, quando iniziai a divulgare le mie poesie attraverso i siti internet e le case editrici. Ormai tutti mi chiamano Fabio ed io, mi giro per strada quando sento fare ad alta voce il “mio” nome. Chissà che un giorno non scelga di tornare al mio patronimico. Diversamente invece, la mia data di nascita è veramente questa: 30 Agosto 1959. A Genova, città di mare e di gente chiusa e un po’ selvaggia. Ma anche questo è un luogo comune, come a proposito dell’avarizia. Certo, parsimonia sì; come anche, nelle parole o nelle tristezze o nelle allegrie. Insomma, mai di troppo. per un genovese.
Titoli di studio vari e disparati e piramide conclusa, ma non indispensabili, per l’arte che tento cimentare dove non contano specifiche scolastiche ma sentimento, buona stesura e pulizia di verso.
Scrivo da sempre. La poesia più datata, inserita nella mia prima raccolta di trentacinque poesie “Una prosa in versi” è “Rosita”, che scrissi a 16 anni. L’ultima è: “Quando una foglia cade”, dedicata al poeta Lisbon, che chiude la quarta raccolta anch'essa di trentacinque poesie dal titolo “Sotto questo cielo blu”.
“Come” - potreste chiedermi - “duecento poesie soltanto, in trentacinque anni?” La mia risposta, sarebbe, “Sì”.
In realtà le poesie, o almeno, quelli che io chiamo spunti o idee, insomma in due parole i “versi nel cassetto”, sono innumerevoli, ma settanta sono le poesie che a mio parere erano pronte per essere lette pubblicamente.
Non credo, a tal proposito, che un poeta debba essere un serbatoio inarrestabile di “prodotti”. Credo che oltre a scrivere poesie, un poeta, debba anche leggere e studiare, informarsi per rimaner colpiti da qualcosa che faccia riflettere e quindi scrivere.
Non sono quello che gira con carta e penna e a qualunque “cosa”, ne scriva versi, anche perché un’immagine, se colpisce l’intimo, resta comunque. Credo infatti che un poeta debba avere un suo percorso che non dovrà mai essere monocorde sempre ed esclusivamente sullo stesso tema o con gli stessi ritmi. Come un pittore, ha nell’arco della vita vari periodi, anche un poeta nella sua vita raccoglie varie fasi e attraverso la sua opera ne paiono evidenti strada facendo, gli elementi che le contraddistinguono.
Vivo la mia vita tra un paese sul mare vicino a Pescara, per motivi di lavoro e Madrid, per affetti.
Molto spesso nei miei versi ci sono richiami alla Spagna ed al mondo latino-americano, in una forma quasi automatica.
La ricchezza di una persona sta nelle esperienze accumulate e nel sistema di ridistribuirle. Io cerco di farlo attraverso le poesie. |
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