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Mi chiamo Massimiliano Moresco, sono nato a Genova nel 1976. Potrei iniziare la mia biografia dicendo “fin da quando ero piccolo, anzi in culla, anzi prima della nascita, ho avuto una naturale propensione per la scrittura.” Che poi, tra l’altro, perlomeno nel mio caso, non è nemmeno vero. Anzi. In realtà tutto questo non ha nessuna importanza. Pochi anni fa mi sono appassionato di scrittura e, nello specifico di poesia. Sento già i lettori che mi stanno abbandonando urlando in coro “ma chi se ne frega!” Con pernacchia finale a supporto. Dicevo sono pochi anni che scrivo e ho acquisito (ora ci sta il momento autocelebrativo, sigh) una notevole, anzi grandiosa, anzi unica capacità di esprimere emozioni. Ma questo a voi che frega? Cosa invece mi caratterizza nella realtà? Rispondo: l’amore per la letteratura e nello specifico per la poesia. Questo ha importanza. Ed è questo che da pochi anni mi guida. Ho iniziato a scrivere come sfogo, come molti, come un modo per scoprire me stesso. Fino a pochi anni fa non riuscivo a definirmi poeta, adesso mi sento poeta perché vivo e voglio vivere poeticamente. Questo non ha nulla a che fare con la scrittura ma col modo di porsi e di pormi di fronte agli accadimenti dell’esistenza. E’ la voglia di guardare il mondo senza il disincanto tipico dei nostri giorni, come se ciò che ci circonda fosse foriero di meraviglie scrutabili solo da un occhio attento. Ecco ciò che fa per me il poeta: vede ciò che esiste lontano dalla comprensione logica perché si immerge nella realtà immaginale. Ad esempio a me piace passeggiare nei boschi e cerco di farmi avvolgere dalle sensazioni che mi trasmette la natura, toccando la corteccia rugosa di un albero, oppure guardando la meraviglia di un fiore appena sbocciato, senza pensare al senso oppure, ancora peggio, a classificare ciò che mi circonda. Questa è un po’ il mio percorso autobiografico, tutto ciò che ho fatto e farò credo abbia un’importanza relativa, perlomeno ai miei occhi. |
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