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Sono nato nella frazione Chioè (Cioè) di Lamon il 22 novembre 1951.
Ho frequentato le scuole elementari alla Costa, Avviamento a Lamon, Istituto Tecnico Industriale a Feltre.
Ho iniziato a scrivere tardi, pubblicato il primo libro “Na olta & dess” nel 1997 in prima edizione, nel 1999 una seconda edizione dello stesso libro con l’aggiunta di dieci foto. Nel libro la prima parte è in dialetto (dei Cioè) la seconda parte in italiano. Un libro molto fortunato, in totale 1000 copie che sono finite anche in vari paesi all’estero.
Nel 2001 ho pubblicato “Long la via”, anche questo con la parte dialettale distinta da quella in italiano e completato con dieci foto.
Nel 2005 “I colori dell’alba”: testi in dialetto e in italiano non più separati, aggiunta di parecchie foto in bianco e nero, foto che si legano particolarmente ai testi.
Nel 2009 “Oltre quel cielo”: la prima parte, in italiano, pur con testi singoli nell’insieme vuole rappresentare una recita a due voci (maschile e femminile), la parte centrale in dialetto, poi altri testi in italiano. Nel libro oltre 60 foto a colori che seguendo le didascalie delle stesse, formano altre storie diverse.
Ho seguito dei corsi di lettura, ma nonostante questi, ho mantenuto un modo tutto particolare di presentarmi, mi piace improvvisare, adattarmi alle situazioni e al pubblico.
Gestisco bene la voce nei testi dialettali, meno bene nei testi in italiano.
Per il passato mi sono cimentato in altre forme artistiche come pittura, scultura e fotografia.
La poesia che più mi rappresenta per la parte dialettale è “Din” .
“Din” è il finale della silloge “Al castel del Peron” , del testo mi piace il contenuto e la musica.
Din
Din din din a sfiorar
co le man la to pel,
e la not… po la not…
se là mur de l’amor.
Va a la daga la ment
a le strazhe strazhae
tel castel del Peron,
sboà do e ti partia,
par la dent, pora dent,
su na storia finia.
In italiano
Un cielo chiaro
Cammino nella palude
getto sassi nello stagno,
la tua figura m’investe
il mio oceano si ribella,
non ho paura dei pensieri.
Se mi presti un cielo chiaro
ti ridò la libertà. |
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