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      Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
       
      Poesie pubblicate:  363’606Autori attivi:  7’458
 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava          | 
   
 
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        La notte è un porto ai cuori erranti, 
un’oasi d’ombra ai viandanti del sole, 
lì i poeti, come pellegrini amanti, 
raccolgono stelle e le mutano in parole. 
 
Nel silenzio bevono limpida pace, 
dove il buio si fa grembo e rifugio 
e da quell’ombra la
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        La goccia silente 
limpida e trasparente  
e amara, 
dal punto lacrimale  
si sporge lentamente 
e timida sul viso  
s’instrada leggera  
a scivolare.  
 
S’arresta d’un tratto, 
la rotta vuol cambiare, 
auspica ritornare, 
il dolore  
vuol
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        Vanno come puledri 
nella vasta prateria 
liberi nei pensieri scossi 
da ogni doma 
e s’insinuano nei canaloni  
che portano alla prossima radura  
avanzando col vento in fronte  
nel sapore di libertà...  
 
Come nervi scossi 
ogni mio proposito cade
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        Per un evento fortuito 
non può bastare l’intuito 
 
sorprese notte e giorno 
tra andata e ritorno  
 
mal di denti improvviso  
un inciampo inatteso 
di una multa l’avviso 
esser stato frainteso 
 
sei al superenalotto  
essere sempre distratto  
non
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        So’ cartuline 
pezzulle ‘e vita 
lacreme spase 
risate a piennolo 
suonne ‘nzerrate 
fuoche annuccate 
ca vanno e veneno 
a fronne a pizziche 
e sempe
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        Dissolvermi nel canto di una stella, 
tra veli d’ombre e luce che s’incanta, 
sfiorare il tempo come farfalla bella 
e far danzare l’anima che canta. 
 
Sciogliere i giorni in gocce di rugiada 
sui prati muti dove il silenzio posa, 
un lampo accende
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        guardo la luna di cristallo nell’impalpabile cenere del silenzio 
respira la nuvola d’oro nella danza sfrenata della verità 
o inesprimibile nulla che significhi la pioggia sedata dalle gocce di lacrime 
sale a te un implacabile fiore che asciuga i tuoi
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        Ieri nell’incertezza non hai potuto fare a meno 
di far volare un pensiero sino là 
 
proprio nell’istante in cui un dubbio 
prese il sopravvento cercando aiuto in lei 
ammirando e rimirando la sua figura 
che tra fresche foglie faceva capolino 
 
non
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          | E mentre traccio, i versi del mio tormento, 
i miei occhi, vagabondi, cercano la tua anima, 
un riflesso della tua fanciullezza, 
irraggiungibile, sospesa tra spazio e tempo. 
Oh, dolci parole, che avvolgi 
quell’immagine di gioia estrema, 
ma, ahimè,sei
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         | I lividi sulle labbra 
parlano di noi 
di quando amavamo 
bere dal fiume 
 
e ritrovarci di sera 
a disegnare ombre 
sui nostri corpi 
in attesa del buio. 
 
I segni sulla pelle 
parlano d’amore 
le ferite aperte 
gli sguardi tesi 
 
tracciano promesse 
e
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         | Scucita sono, 
affibbiata all’incanto. 
 
Cucimi lentamente, 
col fuoco, 
con paglia di sospiri. 
 
Brucerà il momento. 
 
A piedi
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         | Irto verso il ciel 
di profumo Natura assaporo, 
o casta diva 
nel sorregger imploro 
 
Distolgo l’occhi dal velo 
a rimirar fuggente nube 
repentina l’albero baciante 
sfogliante di clivi decomposti 
 
Fugge l’occhio avanti e in ritroso, 
osservatore in
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        Pace e Guerra, Guerra e Pace 
enigma perenne e vivente 
nel cuore dell’umana mente. 
 
Ora è Pace che grida di gioia, 
ma una disputa ambigua  
concepisce e proclama la Guerra! 
 
Pace esulta nel sereno cuore  
di chi partorisce e nutre Amore. 
Guerra
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        Viaggiare per mare via 
di pagine una scia 
 
a bordo son parole 
al timone il sole 
 
in rotte di pensieri 
strette come sentieri 
 
mi ritrovo un sito 
aperto nell’invito 
 
libertà di scrivere 
su idee da decidere 
 
aiuole son colorate  
da fiori di
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        o goccia di splendore che sanguini nel mattino che canta. 
malato silenzio che urli la tua presenza nel cielo che cade 
sfinge di luce che bruci il soffice velo dei tuoi occhi. 
io ti amo pioggia che cadi goccia a goccia sui miei capelli bagnati di
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        Mar imponente e supponente, 
ibrido e inafferrabile, tormento fatiscente, 
anima saccente, ombra oscura a coprir mente. 
Possesso a posseder ira furiosa e rabbia 
cuor gelido e malevola comprensione, 
sfociar come uragano devastante, 
calci pugni e
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        Si oscura il cielo 
portando con sé millimetri di pioggia 
tuoni lampi in arrivo fanno quasi paura 
è la sua stagione affermano in molti 
 
spiegarlo ai bambini non è facile 
quando la nanna si avvicina 
non basta il calore della coperta 
nemmeno
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        Mi perdo lento in ombre senza nome, 
tra rovine di cieli già spezzati, 
scolpisco sogni in effimere colonne 
che il vento infrange come vetri incrinati. 
 
Cammino cieco sopra vie di cenere 
dove il silenzio scava il suo mistero, 
ogni ricordo è un
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        Piangi sulle foglie 
la pioggia ascolterà 
il vento che ci inganna 
le nuvole rubate 
 
al destino innamorato 
del tuo sguardo triste 
perduto in una notte, 
la luna ci reclama 
 
amanti senza pace. 
 
Respira sulla polvere 
il tempo è già
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        Se inquietudine m’accoglie, 
d’altra compagna lieto sarei, 
ma v’è un tal mal 
che mi confonde 
e mal mi contorce 
 
Che’l provenir è chiaro poco, 
ché origine si presta poco 
al risolver in cura, 
che sì si cela 
e non ne esce nel comprendere 
 
Allor la
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        La gentilezza  
è cura  
alla fragilità dell’essere  
come una doccia  
di sogni 
scorre con i suoi 
segni  
in frammenti 
di pensieri 
e oggi  
non è più ieri  
vago  
ascolto  
indago  
su fatti  
azioni 
e cose  
per ritrovarmi 
dove  
il cuore batte
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        È meglio che non sorti dal tuo mondo 
dove gorgheggi in grembo alla Muffina 
la brutta sincopata sultanina 
che assieme a te si cela nel profondo 
 
di questo spazio accline al verso tondo 
dove soltanto in pochi la mattina 
cinguettano nell’aria
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          | Lo verso torna, spirito gentile, 
che dal cor puro move e prende l’ali, 
e par che l’alma sua forma tangibile 
tra l’angeliche voci e rose di petali, 
 
non nasce al mondo per terrena arte, 
ma per voler d’Amor, luce sovrana, 
che ’n donna siede — foco di
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         | maschere di niente che bluffate destini sfocati di bruttezza 
folla logorroica di noia che affonda nel silenzio delle pietre 
io dolce compagno della gentilezza che verseggio nella bellezza del cielo 
verità di un mondo schifoso maschilista 
in direzione
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        Dolce signore, luce del mattino, 
ove lo sguardo mio si fa tremante, 
voi siete rosa in giardino divino, 
che l’alma accende d’aura palpitante. 
 
Nel vostro riso il cielo si dischiude, 
l’aria si veste d’armonia segreta 
e nel silenzio ogni desio si
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        Sentirsi con l’acqua alla gola 
non è certo un bel percepire 
seppure in condizioni normali 
tutto potrebbe essere ammesso 
 
diventando inopportuno quando 
nella solitudine pare divincolarsi 
modo di reagire alquanto frustrante 
che non dovremmo augurare
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        Dammi il pieno inverno 
e accarezzerò la pelle fredda 
come si fa coi morti 
che attendono il passaggio 
 
ad un’altra vita oltre le porte 
di questo mondo 
dove il silenzio impera 
sulle cose e nelle strade vuote. 
 
Dammi il velo dell’autunno 
per
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        Non è Pace, 
se due avverse bandiere 
insieme in consonanza intrecciate,  
sulle piazze di Gaza  
stanno in festa a sventolare, 
mentre nelle riarse strade  
da spregio divorate, 
senza tregua ancora si spara. 
 
Pace non è,  
se dalle terrazze in
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        Finalmente sei tornato! 
 
Ti sento nell’aria lieve del crepuscolo 
baciare dolcemente i miei capelli 
sospirando tra le ciocche versi d’amore. 
E quelle tue carezze calde e profumate sfiorarmi il cuore. 
 
E sono felice come fiore  
quando,  
arso di
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        nel silenzio della notte i piccoli nani hanno violato la vestale dell’Italia 
non c e più certezza nel presente della concretezza che sfiora il futuro 
si c era stato un passato difficile ma con uomini valorosi  
oggi ci sono uomini e donne mediocri che
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        Ti penso come il vento pensa al mare, 
con onde che si piegano alla riva, 
sei fuoco quieto pronto a respirare, 
sei pace dolce che mi tiene viva. 
 
Le tue mani sanno il ritmo segreto 
che scioglie i nodi sparsi sulla pelle, 
ogni carezza diventa un
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        E’ un incontro di croce 
quello sguardo d’amore 
e sale divampando l’emozione 
mentre galoppa sobbalzando 
il cuore, 
pulsano follemente 
battiti di
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        Mia nonna era devota  
a Madonna del Deserto  
corteo a cielo aperto 
fuori dalla Chiesa ruota 
 
sfilavano processioni 
dentro fuori il Santuario 
preghiere fuori orario 
in veglie poi colazioni 
 
termina notte insonne 
con scodella di biseca 
poi
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        Cala alla sera di là del colle 
vestendo la caducità  
della vita vera 
ammantando ogni cosa 
 
e nasconde alla vista 
anche ciò che riposa 
ben oltre il limite  
della stanza vuota.  
 
Impalpabile foschia 
chiude agli occhi miei 
ogni
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        Un secolo più sei anni 
da rabbrividire 
. 
quante problematiche si sono succedute 
tutto si è relegato sino lì 
anni ed anni di sofferenza 
si sono risvegliati nella luce 
 
quando a fine guerra un incontro 
con la complicità di barrette di
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        Non più singulti e pianti d’innocenti 
in quella terra s’odon, martoriata, 
ma sorrisi di gioia e commozione 
con mani alzate ed imploranti al cielo. 
 
E il cielo si squarciò e apparve il sole 
dietro le nubi cariche di fuoco, 
e all’orizzonte fu
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        El sueño, crisol de diáfana visión, 
muda la niebla en luz que el alma padece. 
Las campanas lejanas, ecos de oración, 
en el aire solemne la misa pregonan. 
. 
Ábrense los umbrales - bronces de templo-, 
ingresa mi fantasma, espectro mudo y
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        In un luogo nascosto tra i pensieri 
viveva un bimbo privo di cammino. 
Le gambe lente, il fiato come un filo; 
ma gli occhi ampi, pieni d’azzurro vivo, 
e il cuore desto al soffio dell’ignoto. 
 
Nel chiostro quieto, dove il tempo indugia, 
sedeva
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          | Ho chiesto al vento, mille volte, 
di svelarmi il mistero di quelle carezze, 
che sul mio viso segnato dal tempo, 
tracciano dolci sentieri di memoria, 
un amore che ha brillato, 
un eterno riflesso nel cielo notturno. 
 
Risponde col silenzio, un
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         | Al vento il mio capello 
e l’ombrello non ho, 
i miei ruvidi pensieri 
la pioggia bagnerà, 
i piedi nelle pozzanghere, 
le scarpe sono aperte, 
le mani ho bagnate 
domani saranno asciugate, 
leggera come nuvole 
così sarà la mia mente 
e già che sono
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         | Senti le risate 
involarsi come piume sottili, 
palpitanti voci nell’aria densa di fragore. 
Sul verde tappeto profumi di una stagione fiorita. 
Senti le voci entrarti nel cuore, 
libero e leggero, 
senza pensieri. 
Le pagine non sfioriscono al cader dei
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        Quando ti penso il core si fa lieve, 
come la fronda mossa da la brezza 
ed ogni pena fugge dolce e breve, 
ché il tuo bel lume tutto mi conforta. 
 
Nel tuo bel volto io scorgo primavera, 
l’alba che nasce pura nel silenzio 
e dentro l’alma mia s’apre
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        Raccolgo ciò che puoi darmi 
mentre il freddo  
che appartiene al mio cuore 
sussulta in mille spilli 
conficcati su una tela senza colori. 
Vita... giochi al tiro alla fune 
con le mie mani stanche 
e al dolore che da dentro al petto sale,  
un male che
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        Si abbatte sul selciato 
il colpo di una foglia 
l’inizio e’ annunciato  
 
tra le esequie d’un anno 
saluto della natura  
periodo d’un lungo sonno 
 
a letto vanno i rami 
le talpe e le formiche 
rondini van via a sciami 
 
l’inverno ormai ha chiuso 
le
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        lo senti il vento cavalcare le onde di spuma del mare 
stammi accanto tenera beneamata voglio amare i tuoi occhi 
ti regalo il mio silenzio dolce quadro della pioggia amata 
ho fame di te piccola rosa minuta e nuda che canta nell’aria 
o tenera bocca dove
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        Ti cerco nel grigiore dell’inverno 
tra le pagine vuote di un diario 
nei piccoli semini coltivati 
con la pazienza viva di un breviario 
tra i giorni di un’estate scollacciati 
sui segni del tuo utero materno. 
 
Ti cerco sopra il volto di uno
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        Torna quando saremo soli 
liberi di amare  
e non mentre le tua mani 
vestono l’anello dell’amore 
 
giurato nelle sere di rovina 
mentre il sole muore 
all’orizzonte di un giorno 
inutile per promettere perdono, 
 
Torna quando saremo in due 
liberi di
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        Quando il mondo non è il tuo 
tutto riesce difficile 
come se piccoli insetti ingurgitassero 
situazioni inverosimili 
pronte soltanto ad ingoiare panico 
 
cibo ribelle che niente può fare 
se non ritirarsi onde non nuocere a chi un tempo 
copia incolla
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        Portate negli occhi l’antica carezza, 
un tempo che vive nei vostri racconti, 
custodi silenti di tanta dolcezza, 
radici profonde, ma rami fecondi. 
 
Le mani segnate dal lavoro e dal vento 
sono un rifugio di pace e calore, 
nel vostro silenzio si sente
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        o vita che sfiori il rumoroso rossore delle stagioni  
tu che sali ai confini della tavolozza del cielo  
grappoli di nuvole che maturano l’amata pioggia di un inverno che piange i tuoi occhi  
o beneamata asciugherei le tue lacrime con il silenzio
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        Le rune hanno parlato 
il buio mente ancora 
le notti di vergogna 
e nessuna ombra muore 
 
finché sul respiro 
danza il nostro desiderio 
evocato per soffrire 
ogni goccia di dominio. 
 
Le perle hanno parlato 
i riflessi dentro al cielo 
ritornano allo
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        Se’l tormento s’impone 
in qualsivoglia posa 
e retta vita frappone 
nel consueto vivere, 
allor ci s’indispone 
e’l pensier altrove involo cerca 
 
Par essere via mesta, 
che’l combatter par eterno, 
come sempre fosse verno 
e si cerca e non si
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        dovrò bastonare il male acquattato  
nei miei stupidi giorni ‒ ho un baluginio  
nelle mani lungo come il Mediterraneo
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        Tu sei così distante, eppure quando  
parli, mi sembra d’aver vissuto anch’io  
le stesse albe, le medesime crepe  
che il silenzio disegna nella luce.  
 
Forse non è distanza, ma un cerchio  
che ci ha posati sul medesimo orlo  
del tempo. Le
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        Luna che nel buio mi fai compagnia 
ti svelo che in cuor mio vivo armonia. 
 
Mi sento in trono e non sono regina, 
e sento il Signor a me sempre vicino. 
 
Come pioggia di luce scende dal cielo  
e del suo Amor mi copre come un velo. 
 
Ogni esile ombra
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        lasciatemi tranquillo 
abituatevi a non considerarmi 
chiuderò gli occhi e respirerò la pioggia amata dell’inverno 
o radice bellissima dell’autunno con le foglie che cadono e volano via 
e poi ci sono i tuoi occhi amata cara io potrei aprire
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        Ti concedo di uccidermi  
abbi l’esercizio e la funzione 
per terminare ogni avvenire . 
 
C’è un odio misterioso  
nelle pagine dei cuori  
che si sfuggono . 
 
Armati da mine emozionali  
seppelliamo trappole  
come cecchini immortali . 
 
Scaglia la
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        Sul limitare del bosco respiro l’attesa, 
tra i rami arrossati dal vento lieve 
che sparge odore di terra bagnata 
e di castagne cadute nel silenzio. 
 
Il sole si leva con passo gentile, 
scolpisce d’oro le vene delle foglie, 
fa brillare il muschio ai
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        Un velo bianco 
 
da un lato trasparente dall’altro 
altera la visione compromettendo quello che vorremmo 
fosse invece a prima vista un vero e proprio modello 
dove agganciarsi per trasferire ogni nostro pensiero 
 
desiderio che non può essere relegato
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                 336776 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 150.
  
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