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tornerà ancora l’alba io cucio il dolore nei miei occhi chiari come il sole.
sento la tasca del cuore aperta sul piccolo miracolo dei petali che volano
parlano i miei silenzi come la luce disperata della mia pietà
ho chiuso gli occhi ed il dolore del
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Mia madre
trasforma il grano in tempo tra le dita
oro macinato in attesa e silenzio.
Impasta non farina, ma stagioni
unisce acqua e memoria
nel gesto antico che ricuce il mondo.
Dolci, pane e pasta,
li affida al forno come figli al destino
e
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Nel silenzio d’inverno il camino respira,
sparge luce che danza e il passato sospira,
ogni favilla che sale nel cielo d’ardore
è un ricordo che torna a bussare al cuore.
Tra le braci si affacciano voci lontane,
come neve che cade ma poi resta sulle
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Non chiedermi
di dimenticare questa notte
dove l’ arcobaleno è un ponte buio
di mani scavanti
lacrime fredde
ai piedi del melograno.
Non chiedermi di non gridare
questo dolore così aspro
da riempire la bocca
di vomito amaro.
Mentre la
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D’inverno il solstizio
è ben ponderato con perizia,
è il ventun dicembre con il gelo
e freddo al picco mostra qui il suo zelo.
Dei trentun fratelli è il minore
e di luce ha poche ore.
Il terrestre asso nella sua inclinazione
mostra la stupenda
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Vorrei fuggire fra la battente pioggia,
fra il vento che imperversa,
fra la tempesta che mai tace,
fra laghi solitari, in quiete lacustre
Vorrei fuggire, già, nel tempo che fugge,
fra impervie solitudini,
lontano da amori sconosciuti,
celati
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Surges, noble poesía, en ánimos sensibles,
y derramas tu encanto por mundos inasibles,
dejas en cada verbo la gracia que desvela
la sagrada belleza que en lo secreto vela.
,
Bendita eres, poesía, refugio del mortal;
en tus mármoles guardas un soplo
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 | Voglio leggere i segreti scritti sulla tua pelle,
un antico poema di passione
che sussurra il nostro desiderio,
tra le ombre della notte,
fino all’alba nascosta,
non ponendo fine
a questa danza di corpi,
ma lasciando che il piacere ci
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| Fasciato nel mio bozzolo infelice,
che serra e stringe il suo filo di spine,
ritrovo il cuore e la sua cicatrice
alieni ad altre analogie vicine...
custodi di rimpianti e pentimenti
mi turbano lo spirito percosso...
fra smarrimenti e gemiti
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| Giocando con le dita iniziando a contare
quel passato che ancor oggi ritorna
facendosi in quattro per riviverlo
seppure il vuoto incomba
lascia un senso di tristezza
da appendere come bucato al vento
rimodellandolo ai lati affinché non perda quei
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| Silenziate l’ira funesta delle mie medicine.
orge di luce che calmate il pesante sisma che palpita la mia anima...
Si ho paura dei tremiti acerbi che rotolano nel silenzio.
mi sento un fiore spezzato con i petali che volano nel vento
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Nell’angolo della via
dove le luci non arrivano
ti nascondi agli occhi indiscreti,
non tendi la mano
tantomeno implori aiuti
resti lì seduto per terra
mentre tutti passano oltre
persi come sono nei loro pensieri
Ai margini della vita
resti
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Ho attraversato notti
che non avevano nome,
dove il respiro inciampa
tra le crepe del cuore.
Portavo sulle spalle
un vento senza pace
e i ricordi cadevano
come foglie d’inverno.
A volte la speranza
è un filo che trema,
altre volte è
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Camminano all’alba
con il mondo sulle spalle,
mani stanche ma ferme
occhi che bruciano di sale.
Nel silenzio della casa che ancora dorme
preparano sogni
anche quando il cuore trema.
Sono madri e poesia
tempesta e riparo
fanno spazio alla
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Guardo una foto,
vedo un sorriso ed occhi puliti,
leggo infiniti sogni.
L’emozione mi prende:
una giovane vita, acerba
e con tanta speranza,
finita,
che esseri adulti hanno reso polvere e distrutto,
lasciando dolore e lacrime.
Non c’è
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Abbiamo luce a sufficienza
per attraversare i giorni
senza ferirci.
Eppure scegliamo la bruma,
ci lasciamo coprire
da veli bui,
per restare abitabili
al dolore.
È lì che impariamo
a trattenerci,
a sorseggiare ritmi lenti,
a voltare, insapute,
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Vorrei svelarti in faccia al mondo
la chimica pulsante questo cuore in disordine
e il clamor che mi viene di magia
ogni volta che ti vivo intorno.
Delle parole mai dette, mai espresse,
vorrei nutrirmi non più silente
come un bimbo esordiente alla
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Quando mia madre era
su l’ultimo gradino
della sua grande salita,
mi diceva: "Figlio
io sono una rosa
senza i suoi petali,
ma, sempre una rosa sono,
cercami, come,
era tua pace cercarmi,
sarò in una nuova primavera
e vivrai ancora
della mia
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Un dì incontrai Bellezza,
che tutt’era d’aura attorniata
e sol effluvio d’Amor procreava,
fu così l’anima mia destata
Ma anco infausto
divenne quel tempo,
ché fuggì sì presto
in tal scempio
Or sol lacrime mi restano,
che’l suo sorriso
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Meravigliosa creatura accarezzerò i tuoi occhi stanchi del soffio dei giorni
il tuo miracolo sarà una promessa annodata nel sole.
Voglio respirare il sussurro di parole vere nei tuoi orecchi sordi di urli
sento i tuoi momenti di solitudine quando ingoi
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È ancora il mio Natale
se il sole nel tuo petto non è spento
se illumina la notte e il buio di dentro
se canta il Bambinello appena nato
e l’occhio non si gira all’altro lato.
È ancora il mio Natale
se la cometa con gli zampognari
ci dice come
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Uno sguardo un sospiro per andare in confusione
tanti sono i motivi che pare si divertano
ad intralciare il traffico nella nostra vita
ognuno è capace di rivoltare le zolle
in maniera totalitaria
prenderne atto in tempo onde non restare a
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Fall in love with the dream that burns anew,
persevere - let blossoms rise in hue
along each path your steadfast steps pursue.
Live and love! Love and live, with quarrels few.
.
Be genuine - in truth your strength will gleam;
let rain from your own
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Il Natale scivola
come brina sui vetri.
Le luci, come chiodi sottili,
tengono fermo il buio.
La città respira
come un animale stanco.
Nei bar il tempo
cola come zucchero bruciato.
Le mani chiuse,
come tasche vuote,
custodiscono
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Ti tengo nascosto dove l’ombra
si scolora con la luce della vita
e anche il cuore si deposita sull’anima
come a volersi cullare col tuo ricordo.
Tu sei lì, dove il vento sale piano
e leggero dalla valle, e la tua voce
m’arriva come un sussurro
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Quando ti incontro
il mondo addolcisce il respiro.
Non sei davanti a me
mi accadi dentro.
Sei armoniosa sorella d’anima...
Nei tuoi occhi mi riconosco
come acqua che ricorda la fonte
e ogni gesto che ti offro e mi offri
mi ritorna inciso
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Scegli le tue stelle
e poi lasciati andare
troveremo pace
solo nel buio della notte
quando le ombre
saranno placate
dal nostro amore
e dai silenzi della pelle.
Conta le tue nuvole
il cielo non avrà desideri
se non nei sogni
mentre l’alba
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Nella Santa Notte
sfavillante Luce in ogni dove,
tra la neve che scendeva a fiocchi,
la chiesetta di campagna
fu per lui suprema Cattedrale.
Davanti al Presepe il suo peregrinare
arrestò l’angosciato suo vagare.
Tremante ai piedi del Divin
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Or è ora d’arare
e in giogo son gli armenti,
che s’appressano in dura fatica
al comando veementi
Or l’agricolo si presta al sudore,
che benevoli frutti porterà
dal virgulto del risorto terreno
e l’arso spodesterà
Tempo preparatorio
al
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Sono in mezzo al nulla
circondato da mute rocce millenarie
che
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Ad onde anomale, sincronizzar colori,
tempo a batter tempo e cuore,
sogni fiabe, favole ad unico sentor vitale,
durevol ed indistruttibili sensazioni.
Tempo in bilico e battagliero,
fosforescente e raggi solari
ad incider su calendari,
giorni e
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Nelle notti d’aprile
la finestra mi dà
il canto degli uccelli
del bosco vicino
e come in un fiore
sboccia l’amore
nel tutto mio essere
e tu sei lì
nell’altra finestra
e solo le stelle
sanno vedere e capire
dalle mie parole
quanto è grande e
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scambiavano auguri vuoti sotto i pendagli di latta
strade colme di anime distratte dai regali della solitudine
milioni di anime disperate temevano il buio del prossimo
sento la mia dolcezza abbracciare il piccolo presepio della mia stanza.
amo il
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Pochi giorni al Natale e tutti si diventa più buoni
sarà poi vero sembra proprio di no
se ci incanaliamo in un vortice
dove la prima parola “io solo io” prende campo
mettersi alla prova è tutt’altro che convincente
quando accanto a noi tutto pare
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Il Natale s’addensa come bruma
sui vetri bassi dei treni in sosta,
ha l’odore del pane che fuma
tra scale e pianerottoli di costa.
Le luci, come chiodi di stagnola,
reggono il cielo ai balconi stanchi,
ogni lampione è una parola
che trema nei
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La tua pelle è un cielo acquerello
dove i miei occhi si sciolgono in rugiada
ogni respiro una stella che si frange
sulle labbra tremanti dell’istante.
Mani, ignote a se stesse
si perdono nei sentieri del corpo
come farfalle di luce
che sfiorano il
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Lavo le ombre col sale
non voglio che la notte
mi sorprenda da solo
e consoli i miei dolori
con un inganno o anche
con le parole pronunciate
da qualcuno che sa
far male con le carezze
e senza pregare il cielo.
Pulisco il buio con
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Nelle regioni più segrete
del cuore,
sei la
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Correre nel vento,
con dispiegati capelli,
su d’un motoveicolo, che portento,
in simultaneità snelli
Su d’uno sterile sedile abbracciati,
in sinuosità d’esso,
lungimiranti da sfacciati
trafiggere il selciato convesso
Apoteosi di velocità
nel
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E la Pietà Divina
gli venne in deduzione
e in cuore gli pose le più gravose pene:
sogni e progetti svaniron in fallimento
e giorno dopo giorno
fu l’amplificar della sofferenza.
Pregi e ricchezze contingenti
sfibrati da inconsulti e duri
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Perdono il senno, ne sono certi
poiché non sanno più conferire
con l’altra parte
che silente si tiene in disparte
così incerta sull’agire,
non sono che tre o quattro
le parole che mettono in fila
e spesso senza senso
tanto è il delirio e immota
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Fragilità che resta
canto il silenzio della serietà che macchia i tramonti.
Allontanati superficialità che condisci di deserti la mia anima
amo le risate bagnate di una pioggia d’inverno.
Verità di una paura che palpita le notti
sento l’incubo
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Aspetto il Natale come un treno lento
che sbuffa sogni tra i palazzi spenti,
mentre la città, stanca di lamento,
si specchia in vetrine e in occhi assenti.
Le strade hanno un respiro di nebbia,
un coro fioco di passi e sirene,
il cuore, fragile
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Tirare il freno alla fantasia non è come guidare
un atto da non far scorrere
onde non ritrovarsi in uno spiazzo vuoto
da non saper gestire
approfondire dev’essere un’opportunità
per dare scacco matto a chi invece
vorrebbe che il tutto si
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Si veste d’oro il vuoto più loquace
recita il vero con parola plagiata
vende per canto un’eco già consorta
a mille voci, e giura che le piace.
Ruba scintille e finge luce audace
incensa il nulla e lo proclama arte
sul palco, fragile tempio di
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Mi vestirò d’argento
e sarò una luna
una luce al buio
che condanna il male
marea oscura
nel fiume del tempo
lungo lamento
che il cielo percorre
dal tramonto al sole.
Proteggerò le ombre
col mio fulgido velo
senza temere nulla
se non il
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E venne la Morte
con le sue assolute sentenze,
ma la Pietà le si impose a raffronto:
<< Cento soli dì, ancor ti domando:
a ciascuno spetta un supplemento. >>
E la Morte,
avviluppando il cupo abbigliamento,
il tenebroso aspetto e l’ira
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Natale nun è cchiù chillo ‘e na vota
c’ ’o ffuoco dint ‘o core e dint’ ‘a chiocca
c’ ‘a voce d’ ‘e zampogne mmiez’ ‘a via
ca sonano pe’ Peppe e peì Maria.
Natale nun se sente cchiù ‘e canta’
dint’ a chest’aria muceta e pezzente
e pure si sta sacca
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Come ogni anno
ritorno al mio Natale.
Ritorno con folle nostalgia
tra mani e voci nuove
mi cinge sempre con nastri d’allegria.
Si, la vita è una conquista .
È il bimbo che gioca all’altalena,
che corre verso sogni di ginestra
tessuti sulla
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Si me preguntas
de qué color suspira
el cautiverio,
te diré que es del gris de las ausencias,
del eco del hastío,
del gemido tardío,
que habita en soledades y conciencias.
.
COLORE DELLA MALINCONIA
.
Se mi domandi
di che colore sospiri
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Tra veli di luce tremava l’aurora,
custode inquieta di un giorno nascente,
la sabbia sussurrava ogni piccola ora
al mare che avanzava lento e presente.
Le onde rubavano agli occhi il pensiero,
giocavano ai bordi del mio silenzio,
ed io, come un
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Tranquillità nell’aver suddiviso il sentire
per quell’incertezza che mai ti saresti perdonata
niente che possa influire sul respiro
valvola di scarico da coltivare
dicono che battere il tasto non aiuti
falso sotto tutti gli aspetti
pare già di
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Stupiscimi gambo di rosa inondato dal mare salato di spuma.
i tuoi baci hanno arrossato di tramonti le mie labbra.
Io ti guardo con i tuoi occhi e la tua bocca rossi di passione e di bellezza.
la mia vita respira il cielo denso delle tue emozioni
amo
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 | L’autunno,
pieno di foglie colorate
e parole sussurrate,
che tessono versi di spiritualità
e sensualità,
narrazione di un’ anima
che cerca e trova
nel sorriso e nel dolore
la divinità nascosta.
Il poeta, scriba della storia,
trasmette la sacra
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 | E’ amaro quest’anno il Natale,
nel mondo domina il male.
S’odono sinistri rumori,
delle armi si vedono i bagliori,
in Sudan, Gaza e Ucraina
imperversa la guerra assassina.
Speriamo tutti nella pace
ma per adesso tace.
Nelle famiglie scorre il
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| Del colle la discesa
si congiunge all’onda
come linea scoscesa
ove roccia affonda
e’ questo promontorio
un buon osservatorio
che tra mare e monte
scruta nell’orizzonte
potessi io restare
sopra al promontorio
l’onda immaginare
stupendo
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| I demoni non urlano,
si vestono
di corolle di piombo
e oscurano il sole.
Lucidi desideri
affiorano come muschio
sulla pelle dei sogni,
e ogni passo
è un eco di labirinto che ride.
Con occhio di zaffiro
il cielo capovolto osserva
e stordisce i
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| Laddove il cielo
è infinitamente più blu
io mi siedo
e ascolto il lento scorrere
delle ore
mentre bianche nubi
mi parlano di te
Nel blu profondo
dell’anima mia
s’adagiano i miei ricordi
intanto che la luce
alle mie spalle
spegne le
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E vennero la Vittoria
e la Ricchezza a cui ambiva.
A lui s’inchinò la Gloria,
mentre la Pietà languente
al suo cospetto dall’arsura moriva.
Con dovizia giunse a lui il Potere,
ma della Misericordia smarrì la via.
Dentro la sete la sua sete
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Quando il giorno si spegne, resti tu,
la tua voce chiara che mi ritorna,
ogni pensiero corre verso te,
una fiamma viva che già mi circonda.
La tua risata illumina la sera,
brilla sul volto come un mattino,
in quell’istante ogni paura si
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337242 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 60.
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